Casi di responsabilità medica

Negli ultimi 20 anni abbiamo in diverse occasioni assunto la difesa di medici e del personale sanitario in procedimenti nei loro confronti per omicidio colposo e lesioni colpose.

Abbiamo inoltre difeso medici ed altri operatori in procedimenti in cui erano stati citati per il risarcimento dei danni da responsabilità professionale.

Per l’elevato numero di procedimenti nei quali abbiamo svolto l’attività professionale, non ci è possibile fornire un elenco completo. D’altro canto per ragioni di riservatezza, riteniamo di non poter divulgare l’identità degli interessati.

Senza pretesa di esaustività, forniamo di seguito un elenco di casi dei quali ci siamo occupati.

Omicidio colposo

  • processo penale nei confronti di medico urologo presso Ospedale, per il reato di omicidio colposo, per l’accusa di aver omesso accertamenti ed approfondimenti relativi alla situazione cardiologica del paziente, pur essendo informato della situazione anginosa di quest’ultimo, ricoverato presso il reparto nel suo turno di servizio, non impedendone così il successivo decesso per infarto cardiaco;
  • processo penale nei confronti di medico chirurgo presso reparto di cardiochirurgia di Ospedale per il reato di omicidio colposo, in quanto, secondo l’accusa, pur essendo aiuto operante nella divisione di cardiochirurgia dell’Ospedale in questione ed in turno di “reperibilità” il giorno del fatto, per colpa consistita in negligenza avrebbe cagionato il decesso di un paziente, in particolare assentandosi dalla struttura ospedaliera, chiedendo ad un collega di sostituirlo nel turno di reperibilità, ma senza curarsi di rendere notoria tale sostituzione e portandosi presso una casa di cura privata ove eseguiva intervento cardiochirurgico, così non assolvendo l’obbligo di rendersi reperibile e prontamente in grado di raggiungere la struttura ospedaliera in caso di necessità. I chirurghi che eseguivano l’operazione cardiochirurgica nei confronti del paziente presso l’Ospedale richiedevano inutilmente, in quanto irreperibile, l’intervento del medico imputato, mentre il paziente, assistito da chirurghi meno esperti, ed a causa di profili di colpa addebitati ad altri medici, decedeva a seguito dell’intervento;
  • processo penale nei confronti di alcuni medici ginecologi presso Ospedale, per il reato di omicidio colposo, con l’accusa di aver cagionato con colpa la morte della paziente, in quanto, in ipotesi, a seguito di morte endouterina di feto alla 35° settimana portato dalla paziente e della induzione del travaglio, verificatosi un rallentamento del disimpegno delle spalle durante il periodo espulsivo, i medici, con imprudenza, avrebbero posto in essere manovre di Kristeller, controindicate sia per presenza di distocia della spalla, sia per la situazione di multipara affetta da polidramnios e macrosomia fetale, con possibilità, quindi di rottura dell’utero (effettivamente verificatasi), sia per l’insussistenza di indicazioni particolari all’estrazione rapida del feto premorto, con revisione post-partum e tamponamento utero-vaginale senza un’esplorazione digitale della cavità uterina e/o il controllo ecografico del viscere uterino e delle pelvi, contribuendo ad aggravare la lacerazione della parete uterina ed accelerare la perdita ematica in atto, inoltre, nonostante l’imponente aggravarsi dell’emorragia e dello shock ipovolemico, i sanitari avrebbero omesso altri idonei interventi sia al fine di accertarne le cause, sia a fini terapeutici, quali una laparotomia esplorativa d’urgenza, cooperando così alla verificazione dell’evento;
  • processo penale nei confronti di due medici presso clinica privata per il reato di omicidio colposo, con l’accusa di aver incongruamente trattato la piaga da decubito che poi sarebbe stata la probabile via di accesso dell’infezione che poi avrebbe condotto a morte il paziente che avevano in cura; di avere, inoltre, somministrato antibiotici in misura insufficiente, nonché di aver incongruamente somministrato la terapia cortisonica nonostante alla dimissione del paziente da Ospedale di Torino fosse stato indicato di “scalare” la terapia;
  • processo penale nei confronti di un medico di Pronto Soccorso presso Ospedale per il reato di omicidio colposo, con l’accusa di aver omesso la diagnosi e la prevenzione delle complicanze di un paziente ricoverato per broncopolmonite, poi complicata da shock settico ed A.R.D.S.; in particolare, secondo l’accusa, per non aver eseguito, pur in presenza di un quadro di shock in paziente affetto da polmonite ed insufficienza respiratoria, nuovi controlli dell’emogasanalisi e dei principali parametri ematochimici, nonché monitoraggio della diuresi, non avvedendosi dell’esistenza di una complicanza da shock settico ed A.R.D.S. e non impostando tempestivamente le necessarie terapie (congrua ossigenazione, infusione adeguata di liquidi, sostegno emodinamico) ed un tempestivo trasferimento in rianimazione, così cagionando la morte del paziente;
  • processo penale nei confronti di alcuni medici chirurghi presso Ospedale, per il reato di omicidio colposo, con l’accusa di aver sottoposto la paziente ad intervento chirurgico laparoscopico mirato all’asportazione di cisti ovarica ed, in tale occasione, determinata la perforazione del sigma e conseguente peritonite, dimesso la paziente senza aver accertato la perforazione, paziente che veniva nuovamente ricoverata il giorno successivo in Ospedale per peritonite, sottoposta ad intervento chirurgico in stato di shock settico conclamato conseguito a peritonite, a cui seguiva il decesso;
  • processo penale nei confronti di medico chirurgo vascolare presso Ospedale, imputato di procedimento connesso ad altro per omicidio colposo e falso ideologico in atto pubblico (cartella clinica);
  • processo penale nei confronti di capo sala del reparto di Psichiatria di Ospedale per il reato di omicidio colposo, con l’accusa di avere cagionato con colpa la defenestrazione di un paziente omettendo il controllo e non disponendo adeguata organizzazione del reparto;
  • processo penale nei confronti di medico di medicina generale presso Ospedale per il reato di omicidio colposo con l’accusa di avere dimesso una paziente anziana con gravi patologie in corso, tra cui ulcere da decubito, senza formale accordo con medico di famiglia e tempestiva attivazione di assistenza domiciliare integrata;
  • processo penale nei confronti di medico chirurgo presso Pronto Soccorso di Ospedale per il reato di omicidio colposo, con l’accusa di aver omesso approfondimenti diagnostici nei confronti di paziente ricoverato, ritardando la diagnosi di peritonite ed il tempestivo intervento del paziente, non impedendo il sopravvenire di MOF che determinava il decesso di quest’ultimo;
  • processo penale nei confronti di medico chirurgo per il reato di omicidio colposo, con l’accusa di aver omesso di diagnosticare la rottura di diaframma in paziente politraumatizzato, determinandone per colpa il decesso;
  • processo penale nei confronti di medico chirurgo per il reato di omicidio colposo, con l’accusa di aver causato decesso del paziente per shock emorragico per emoperitoneo massivo in pancreatite necrotico emorragica, avendo sottovalutato il peggioramento del quadro clinico del paziente successivamente ad intervento di resezione gastrica e, successivamente, di sutura di lacerazione del duodeno;
  • processo penale nei confronti di quattro medici psichiatri di una struttura ospedaliera pubblica, accusati di omicidio colposo per aver prematuramente dimesso una paziente da un trattamento sanitario obbligatorio e per non aver disposto adeguate terapie di supporto extraospedaliero al fine di evitare che la medesima, una volta fuori dalla struttura di contenzione, si suicidasse per defenestrazione dalla propria abitazione;
  • processo penale nei confronti di medico pediatra di struttura ospedaliera pubblica accusato di omicidio colposo per aver sottovalutato le condizioni critiche di un bambino affetto da idrocefalo e portatore di uno shunt, che non svolgeva più la funzione per cui era stato impiantato in quanto occluso;
  • processo penale nei confronti di due medici cardiochirurghi di struttura ospedaliera pubblica accusati di omicidio colposo per non aver tempestivamente sottoposto ad intervento un paziente che aveva subito una dissecazione aortica, ritardo in ragione del quale sarebbe avvenuto il decesso subito dopo l’intervento;
  • processo penale nei confronti di medico chirurgo di pronto soccorso accusato di omicidio colposo per non aver tempestivamente diagnosticato un infarto in corso in paziente con dolore in sede epigastrica, causandone in tal modo la morte;
  • processo penale nei confronti di un medico ginecologo accusato di omicidio colposo per non aver tempestivamente diagnosticato, attraverso opportuni approfondimenti con esami strumentali, un carcinoma infiammatorio della mammella ad una sua paziente a fronte dei sintomi e dei segni da lei presentati in fase di allattamento, così anticipando l’evento morte;
  • processo penale nei confronti di un medico psichiatra di struttura ospedaliera pubblica, chiamato in consulenza in altro reparto, accusato di omicidio colposo per non aver disposto terapia farmacologica adeguata e sorveglianza infermieristica costante, ma solo psicoterapia, a favore di un paziente ricoverato ed operato a seguito di tentato suicidio con autoinflizione di ferite da taglio, cosicché il paziente nuovamente tentava con successo il suicidio defenestrandosi dalla stanza di degenza;
  • processo penale nei confronti di quattro medici chirurghi di struttura ospedaliera pubblica accusati di omicidio colposo per non aver tempestivamente diagnosticato un’occlusione intestinale così causando una grave sepsi ai danni del paziente e il suo successivo decesso;
  • processo penale nei confronti di un medico chirurgo di pronto soccorso accusato di omicidio colposo per non aver tempestivamente diagnosticato, a fronte di sintomi e segni specifici, una peritonite in atto, in conseguenza della quale la paziente decedeva;
  • processo penale nei confronti di medico internista di struttura ospedaliera pubblica accusato di omicidio colposo per non aver tempestivamente diagnosticato una crisi malarica in paziente appena rientrata dall’Africa con un corredo sintomatologico tipico per tale patologia e per non aver, dunque, predisposto adeguati presidi al fine di evitarne il decesso, poi intervenuto;
  • processo penale nei confronti di medico pediatra di struttura ospedaliera pubblica accusato di omicidio colposo e di rifiuto di atti d’ufficio per non essersi recato in ospedale, nonostante fosse di pronta reperibilità e fosse stato più volte contattato per telefono dal personale infermieristico che ne richiedeva l’intervento, a prestare le cure necessarie a favore di un piccolo paziente affetto da gastroschisi, che versava in condizioni critiche in conseguenza delle quali poi si verificava il decesso;
  • processo penale nei confronti di due medici chirurghi di pronto soccorso accusati di omicidio colposo per non aver correttamente fronteggiato, nonostante le risultanze di appositi esami strumentali disposti, le complicanze di un infarto per il quale il paziente si era recato in pronto soccorso;
  • processo penale nei confronti di medico ematologo di struttura ospedaliera pubblica accusato di omicidio colposo per non aver disposto la prosecuzione della sorveglianza infermieristica disposta dallo psichiatra, chiamato la notte precedente in consulenza in ragione del tentativo anticonservativo compiuto da paziente affetto da grave patologia del midollo spinale in stadio terminale, situazione in ragione della quale il paziente medesimo ritentava con successo il suicidio per defenestrazione;
  • processo penale nei confronti di medico ginecologo di struttura ospedaliera pubblica accusato di omicidio colposo per non aver sottoposto ad un’ecografia di secondo livello una gestante, così impedendo una tempestiva diagnosi di grave patologia cardiaca da cui il nascituro era affetto e rendendo pertanto vane tutte le manovre rianimatorie poste in essere al momento della nascita in favore del neonato, che pertanto decedeva;
  • processo penale nei confronti di alcuni medici ematologi di struttura ospedaliera pubblica accusati di omicidio colposo per non aver praticato un trapianto a favore di un paziente affetto da tumore del midollo spinale in fase terminale;
  • processo penale nei confronti di due medici chirurghi di struttura ospedaliera pubblica accusati di omicidio colposo per non aver eseguito immediatamente in pronto soccorso, prima del ricovero in reparto, una serie di accertamenti a favore di un paziente poi deceduto per un’occlusione intestinale tardivamente diagnosticata;
  • processo penale nei confronti di medico anestesista di struttura ospedaliera pubblica accusato di omicidio colposo per non aver correttamente valutato i parametri vitali di una paziente obesa e cronicamente sottoposta a dialisi e non essersi avveduto del non corretto posizionamento di una cvc, che non consentiva l’infusione in vena dei farmaci necessari somministrati per impedire il blocco renale, situazione in conseguenza della quale la paziente medesima poi decedeva;
  • processo penale nei confronti di medico chirurgo di pronto soccorso accusato di omicidio colposo per non aver correttamente valutato la gravità della patologia a carico di una paziente giunta in ambulanza, essendosi esclusivamente affidato al codice di triage assegnato dal personale infermieristico, così ritardando irrimediabilmente la prestazione delle cure necessarie e causando il decesso della paziente medesima;
  • processo penale nei confronti di medico chirurgo vascolare e un anestesista di struttura ospedaliera pubblica, accusati il primo di falso e il secondo di omicidio colposo per aver, il chirurgo, non segnalato nell’atto operatorio l’accidentale lacerazione di una vena nel corso di un intervento chirurgico mirato all’asportazione di un aneurisma aorto addominale; l’anestesista per non aver adeguatamente assistito e seguito il paziente, sottoposto a tale intervento, nella fase postoperatoria, cosicché, in ragione di complicanze intervenute e non tempestivamente rilevate e fronteggiate, il paziente decedeva;
  • processo penale nei confronti di medico chirurgo di pronto soccorso accusato, insieme ad altri colleghi dei turni precedenti, di omicidio colposo per non aver tempestivamente diagnosticato un’occlusione intestinale in paziente dimesso il giorno prima, a seguito di intervento all’addome effettuato da altri sanitari del medesimo nosocomio, in ragione della mancata costante osservazione e della omessa esecuzione in tempi brevi di accertamenti strumentali necessari, così causando il decesso del paziente medesimo;
  • processo penale nei confronti di medico di famiglia accusato di omicidio colposo per non aver prescritto visita specialistica e/o ulteriori esami strumentali a favore di un paziente poi deceduto per tardiva diagnosi di grave patologia tumorale;
  • procedimento penale nei confronti di un medico pneumologo accusato di omicidio colposo per non aver prescritto, a seguito di consulenza, un’adeguata terapia per una paziente anziana che decedeva successivamente in ragione di complicanze dovute a patologia tumorale in fase terminale;
  • procedimento penale nei confronti di alcuni chirurghi pediatrici accusati di omicidio colposo per aver causato la morte di un bambino, ricoverato a causa di trauma da precipitazione, per non aver diagnosticato una lesione diaframmatica e la conseguente erniazione dei visceri in addome;
  • procedimento penale nei confronti di diversi medici accusati di omicidio colposo ai danni di un’anziana paziente, affetta da grave patologia neurologica degenerativa, per non averne adeguatamente curato una polmonite;
  • procedimento penale nei confronti di diversi medici con differenti specialità, accusati di omicidio colposo, per non aver adeguatamente impostato, ciascuno secondo la propria competenza ed in difetto di un’attività di coordinamento dei loro interventi, le terapie in paziente affetta da grave patologia neurologica degenerativa giunta allo stadio terminale;
  • procedimento penale nei confronti di medico ospedaliero di pronto soccorso, accusato di omicidio colposo con altri colleghi, per non aver tempestivamente diagnosticato una grave infezione in atto, in conseguenza della quale il paziente decedeva per shock settico;
  • procedimento penale a carico di alcuni medici di struttura privata accreditata accusati di omicidio colposo per aver tardivamente diagnosticato una neoplasia polmonare in anziano paziente potatore di altre pregresse patologie tumorali.

Lesioni colpose

  • processo penale nei confronti di un medico chirurgo plastico e di un urologo di struttura ospedaliera pubblica accusati di non aver, ciascuno relativamente alle proprie competenze, adeguatamente eseguito una serie di interventi volti al cambiamento di sesso di una donna in uomo;
  • processo penale nei confronti di medico oculista di struttura ospedaliera pubblica accusato di aver eseguito in modo non corretto un intervento di asportazione di cataratta in conseguenza del quale il paziente aveva riportato una consistente diminuzione del visus;
  • processo penale nei confronti di medico chirurgo di struttura ospedaliera pubblica per non aver disposto adeguati controlli successivi ad un intervento per l’asportazione di ernia inguinale recidiva, così causando al paziente la perdita di un testicolo per necrosi;
  • processo penale nei confronti di anestesista che assisteva al parto presso clinica privata, per il reato di lesioni colpose al neonato e, in particolare encefalopatia ipossica, per l’accusa di non aver adeguatamente effettuato la sorveglianza fetale nel corso del travaglio ed aver effettuato un sovradosaggio nell’anestesia generale alla partoriente;
  • processo penale nei confronti di due medici, odontoiatri e chirurghi, per il reato di lesioni colpose, i quali, a fronte di una malocclusione dentale, avevano sottoposto la paziente ad intervento chirurgico di avanzamento mascellare, onde, in un secondo tempo, eseguire gli impianti fissi richiesti; i due medici venivano accusati di aver causato alla paziente una lesione del nervo infraorbitario per colpa consistita nell’erroneo posizionamento dei mezzi di osteosintesi;
  • processo penale nei confronti di medico presso reparto di ORL di Ospedale per il reato di lesioni colpose ed, in particolare, lesioni cerebrali superiori, con l’accusa di aver formulato errata diagnosi di patologia renale, anziché di infezione, e di aver trasferito il paziente dal reparto ORL a quello di nefrologia;
  • processo penale nei confronti di due medici oculisti presso Ospedale per il reato di lesioni colpose, con l’accusa di aver omesso la diagnosi di diplopia;
  • processo penale nei confronti di due medici, rispettivamente radiologo e chirurgo plastico, presso Ospedale per il reato di lesioni colpose, con l’accusa di avere cagionato al paziente sottoposto alle loro cure lesioni personali – malattia protrattasi per oltre 40 gg. – per colpa consistita nel non aver individuato una frattura al naso e la presenza di un corpo estraneo sotto l’occhio sinistro, omettendo, tra l’altro, di disporre opportuni approfondimenti diagnostici;
  • processo penale nei confronti di medico ginecologo presso Ospedale per il reato di lesioni colpose, con l’accusa di aver, nel corso di assistenza alla gravidanza ed al parto di una paziente, omesso o tardivamente diagnosticato il distacco di placenta da cui conseguiva la nascita di un bimbo che aveva subito una grave lesione neurologica secondaria ad asfissia neonatale grave e prognosi quoad valentitudinem compromessa e probabile sviluppo di paralisi cerebrale infantile;
  • processo penale nei confronti di medico chirurgo, per il reato di lesione colposa, con l’accusa di aver effettuato la legatura delle tube nel corso di taglio cesareo;
  • processo penale nei confronti di medico radiologo presso Ospedale, per il reato di lesioni colpose, con l’accusa di aver determinato un prolungamento ed un peggioramento della malattia per omessa diagnosi di una frattura di un polso del paziente;
  • processo penale nei confronti di medico radiologo e medico chirurgo per il reato di lesione colposa, con l’accusa di ritardo nella diagnosi di un carcinoma polmonare;
  • processo penale nei confronti di medico radiologo per il reato di lesione colposa, con l’accusa di omessa diagnosi di frattura vertebrale;
  • processo penale nei confronti di medico chirurgo per il reato di lesioni colpose, con l’accusa di aver lasciato una garza nel corso di intervento chirurgico addominale;
  • processo penale nei confronti di medico chirurgo dentista accusato di lesioni colpose causate da difettosa protesi mobile;
  • processo penale nei confronti di medico ortopedico di struttura ospedaliera pubblica accusato di lesioni colpose per aver eseguito in modo non corretto un intervento chirurgico mirato alla composizione della frattura di una mano;
  • processo penale nei confronti di medico chirurgo generale di struttura ospedaliera pubblica accusato di lesioni colpose per aver dimenticato nell’addome del paziente, a seguito di intervento chirurgico per via laparotomica, due garze che a distanza di tempo dall’operazione avevano provocato un’infezione;
  • processo penale nei confronti di medico chirurgo maxillofacciale di struttura ospedaliera pubblica accusato di lesioni colpose per erronea esecuzione di una correzione mascellare;
  • processo penale nei confronti di medico chirurgo di pronto soccorso accusato di lesioni colpose ai danni di un’infermiera che lo assisteva, per non aver adeguatamente assicurato al lettino una paziente, affetta da AIDS, in condizione di agitazione psicomotoria, situazione in conseguenza della quale la paziente medesima riusciva a liberarsi dell’ago inserito in vena e il medico, nel tentativo di posizionarlo nuovamente, bucava accidentalmente l’infermiera che lo coadiuvava, costringendo così quest’ultima a sottoporsi per molti mesi a una pesante terapia per scongiurare il rischio di infezione;
  • processo penale nei confronti di medico ginecologo di struttura ospedaliera pubblica accusato di lesioni colpose per aver eseguito un’interruzione volontaria della gravidanza nel corno sinistro dell’utero anziché destro in donna con utero bicorne, così causando alla paziente una protrazione della degenza necessaria ai fini IVG;
  • processo penale nei confronti di medico radiologo di struttura ospedaliera pubblica accusato di lesioni colpose per non aver evidenziato nel referto mammografico, relativo ad esame effettuato nell’ambito di una campagna di prevenzione promossa dall’ASL competente per territorio, la natura sospetta di microcalcificazioni presenti in un seno della paziente così causando un ritardo diagnostico della patologia tumorale da cui ella era affetta, con diminuzione delle sue prospettive di vita;
  • processo penale nei confronti di medico chirurgo di struttura ospedaliera pubblica accusato di lesioni colpose per aver causato ad una paziente una grave peritonite dovuta a spandimento di bile in addome, verificatosi in conseguenza di un’accidentale resezione del dotto biliare, solo tardivamente riconosciuta, durante l’esecuzione di un intervento di colicistectomia per via laparoscopica;
  • processo penale nei confronti di medico chirurgo di pronto soccorso accusato di lesioni colpose per non aver diagnosticato un’emorragia subaracnoidea in paziente che presentava come prevalente sintomatologia una forte cefalea, causando alla medesima una emiparesi;
  • processo penale nei confronti di un medico cardiologo di struttura ospedaliera pubblica accusato di lesioni colpose per aver causato un’abrasione dell’esofago in conseguenza dell’incarcerazione di una sonda, dovuta a reazione da spasmo da parte del paziente, in fase di tentativo di estrazione della stessa dal tubo digerente durante l’esecuzione di un ecocardiotransesofageo;
  • processo penale nei confronti di alcuni medici, chirurghi vascolari e ortopedici, appartenenti a una struttura ospedaliera pubblica, accusati di lesioni colpose per non aver praticato un’adeguata profilassi antibiotica e non aver poi tempestivamente disposto terapia iperbarica a favore di un paziente operato per una frattura scomposta della tibia a seguito di incidente stradale, così causando una gangrena gassosa che imponeva l’amputazione dell’arto;
  • processo penale nei confronti di due medici ginecologi di struttura ospedaliera pubblica accusati di lesioni colpose per non aver adeguatamente sorvegliato e non aver reiterato alcuni esami di laboratorio che avrebbero consentito di individuare un’infezione in atto in paziente che aveva appena partorito;
  • processo penale nei confronti di un medico radiologo e di un ortopedico, entrambi di struttura ospedaliera pubblica, accusati di lesioni colpose, il primo, per non aver refertato, il secondo, per non aver verificato attraverso la diretta visione della lastra, una lussazione del capitello radiale di dx in paziente minorenne, così causando la protrazione della malattia oltre i tempi ordinari;
  • processo penale nei confronti di un medico chirurgo di struttura ospedaliera pubblica accusato di lesioni colpose per non aver adeguatamente seguito, nel corso della degenza postoperatoria, un paziente (in precedenza operato per colicistectomia per via laparoscopica, poi convertita in laparotomica in ragione dell’accidentale resezione di canale biliare tempestivamente rilevata e rimediata), il quale, in ragione della deiscenza delle suture interne, subiva un gravissimo spandimento di bile in addome e conseguente peritonite non diagnosticati in tempi rapidi nonostante la sintomatologia ed i segni indicativi, situazione in conseguenza della quale il paziente subiva successivamente tredici interventi riparatori dei gravi danni fisici riportati;
  • processo penale nei confronti di medico ginecologo accusato di lesioni colpose per non aver correttamente valutato le risultanze di esami strumentali dai quali emergeva un sospetto di patologia tumorale del seno che avrebbe richiesto un approfondimento, così causando un ritardo diagnostico e terapeutico tradottosi in diminuzione delle prospettive di vita per la paziente;
  • processo penale nei confronti di medico chirurgo plastico, chiamato in consulenza in pronto soccorso, accusato di lesioni colpose e falso ideologico per non aver disposto terapia idonea a scongiurare le complicanze di una mastoplastica additiva eseguita non correttamente da altro sanitario in altro nosocomio, con conseguente fuoriuscita della protesi e necessità di esecuzione di nuovo intervento di ricollocazione, e per aver omesso di annotare in cartella clinica alcune indicazioni anamnestiche fornite dalla paziente medesima;
  • processo penale nei confronti di medico chirurgo ortopedico di struttura ospedaliera pubblica accusato di lesioni colpose per aver impiantato una protesi d’anca rivelatasi poi difettosa per vizio conoscibile dal chirurgo stesso;
  • processo penale nei confronti di medico chirurgo estetico accusato di lesioni colpose per non aver correttamente eseguito un lifting facciale ad una paziente e per non aver disposto terapie idonee a prevenire la successiva infezione insorta;
  • processo penale nei confronti di due medici ginecologi di struttura ospedaliera pubblica accusati di lesioni colpose per non aver posto, in prima battuta, una corretta diagnosi in paziente che aveva fornito indicazioni anamnestiche tali da orientare verso altra patologia, così ritardandone la guarigione;
  • processo penale nei confronti di medico urologo di struttura ospedaliera pubblica accusato di lesioni colpose per aver causato un’infezione delle vie urinarie ad una paziente in ragione della mancata profilassi antibiotica prima dell’esecuzione di un accertamento strumentale a carattere invasivo;
  • processo penale nei confronti di medico chirurgo di struttura pubblica accusato di lesioni colpose per aver erroneamente somministrato una sacca di sangue di tipo diverso da quello della paziente, così causandole uno stato di shock;
  • processo penale nei confronti di due medici, neurologo e psichiatra, di struttura ospedaliera pubblica accusati di lesioni colpose per aver ipotizzato in sede di pronto soccorso, ove erano stati chiamati in consulenza, una semplice crisi isterica in paziente in cui era in realtà in atto una ESA;
  • processo penale nei confronti di medico dermatologo di struttura ospedaliera pubblica accusato di lesioni colpose per aver proceduto, senza il consenso della paziente, all’asportazione di un nevo rivelatosi, alla stregua di esami istologici successivi, di natura benigna;
  • processo penale nei confronti di medico ginecologo e di una ostetrica, entrambi di struttura ospedaliera pubblica, accusati di lesioni colpose per non aver adeguatamente seguito la fase di travaglio di una partoriente, così provocando sofferenza nel feto che veniva alla luce con gravissime ed irreversibili lesioni neurologiche;
  • processo penale nei confronti di direttore generale di una ASL accusato, insieme ad altri funzionari della struttura, di lesioni colpose da infortunio sul lavoro per non aver disposto tutti i presidi necessari ad evitare che le esalazioni nocive emanate da una sostanza chimica utilizzata per la sterilizzazione di strumenti sanitari potessero causare, come di fatto si era verificato, una malattia dell’apparato respiratorio ad un medico che svolgeva la propria attività nella stessa stanza in cui le operazioni di disinfezione venivano eseguite;
  • processo penale nei confronti di medico ginecologo di struttura privata accusato, insieme ad altra persona, sia di lesioni colpose per aver effettuato, in occasione di procreazione medicalmente assistita, uno scambio di provette contenenti il liquido seminale di due diversi uomini, procedendo all’inseminazione con l’introduzione nell’utero di ciascuna delle due pazienti, sottoposte al trattamento in due stanze confinanti, del liquido appartenente al compagno dell’altra, e sia concorso in esercizio abusivo della professione infermieristica per essersi fatto assistere nelle operazioni descritte da persona non in possesso della specializzazione infermieristica richiesta;
  • processo penale nei confronti di chirurgo di struttura ospedaliera pubblica accusato di lesioni colpose per non aver tempestivamente diagnosticato la torsione di funicolo in conseguenza della quale il paziente subiva necrosi e asportazione del testicolo;
  • procedimento penale nei confronti di un medico oculista accusato di lesioni personali colpose per non essersi accorto, in seguito a visita ed esami eseguiti in pronto soccorso, della esistenza di una infezione oculare in atto, che ha poi causato una parziale perdita di visus;
  • procedimento penale nei confronti di due medici chirurghi pediatrici accusati di lesioni colpose per aver dimenticato, nel corso di intervento chirurgico di resezione intestinale e anastomosi conseguente per invaginazione intestinale, una garza nell’addome di un paziente, rioperato a distanza di tempo per estrarre tale presidio;

procedimento penale nei confronti di un medico neurologo accusato di lesioni colpose per non aver adeguatamente impostato la terapia in paziente che presentava complicanze da anestesia epidurale.

Lesioni dolose

  • processo penale nei confronti di medici chirurghi di Ospedale per il reato di lesioni dolose, con l’accusa di aver eseguito senza consenso un intervento di chirurgia ortopedica, peraltro su arto diverso da quello affetto da patologia;
  • processo penale nei confronti di medico neurochirurgo di struttura ospedaliera pubblica accusato di lesioni dolose per aver sottoposto un paziente ad intervento esplorativo del midollo spinale per sospetto astrocitoma, con eventuale asportazione del tumore, senza previa valida raccolta del consenso, intervento che, sebbene in concreto limitato alla sola fase esplorativa per impossibilità di procedere all’asportazione della massa tumorale, aveva prodotto tuttavia un aggravamento delle condizioni del paziente medesimo sino a renderlo paraplegico.

Estorsione e tentata estorsione

  • Processo penale nei confronti di capo sala in casa di cura privata, per il reato di estorsione e tentata estorsione nei confronti di infermieri e di pazienti;
  • processo penale nei confronti di medico chirurgo di struttura privata accusato di estorsione per aver indotto alcuni pazienti a sottoporsi a cure ed interventi a pagamento presso una struttura privata e non accreditata;

Esercizio abusivo della professione

  • processo penale nei confronti di infermiera professionale che svolgeva la propria attività presso una casa di riposo, per il reato di esercizio abusivo della professione infermieristica, con l’accusa di aver in più occasioni preparato le terapie insuliniche da somministrare ai degenti, in concorso con le operatrici socio sanitarie prestanti servizio presso la medesima casa di riposo, le quali provvedevano materialmente a somministrare le terapie per via iniettiva nel periodo in cui la infermiera professionale non era in servizio;
  • processo penale nei confronti di medico chirurgo accusato di esercizio abusivo della professione di odontoiatra per averla svolta senza la prescritta laurea in odontoiatria necessaria dopo la costituzione di tale facoltà, essendosi il medico laureato in medicina e chirurgia dopo tale epoca.

Interruzione di pubblico servizio

  • processo penale nei confronti di medico responsabile del servizio di assistenza territoriale di una ASL accusato di interruzione di pubblico servizio per non aver organizzato in tempi brevi, rispetto alle segnalazioni di prescrizioni di farmaci CUF apparentemente non corrette, il sistema di contestazione delle medesime ai singoli medici prescrittori;
  • procedimento penale nei confronti di un dirigente di ASL accusato di interruzione di pubblico servizio per non aver disposto il rimborso di farmaci in ragione dell’inottemperanza del dovere di effettuare i riscontri necessari per la verifica della rispondenza degli stessi alle note CUF.

Abuso d'ufficio

  • processo penale nei confronti di direttore generale di un’ASL accusato di abuso d’ufficio per aver espresso indebitamente un giudizio negativo nell’ambito di un procedimento di verifica professionale a danno di un dirigente di secondo livello di un presidio ospedaliero, così impedendone la conferma nel ruolo.

Associazione per delinquere e corruzione

  • processo penale nei confronti di infermiera di struttura pubblica accusata di associazione per delinquere e corruzione propria, in concorso con altri colleghi e con privati, per aver accettato indebite dazioni di denaro dalle imprese di onoranze funebri per segnalarle e consigliarle ai parenti delle persone decedute ed ospitate nelle camere mortuarie del nosocomio, così violando espressi divieti previsti dai regolamenti interni ospedalieri e dunque contravvenendo ai doveri d’ufficio.

Diffamazione

  • procedimento penale quale parte civile nei confronti di un giornalista accusato di diffamazione a mezzo stampa ai danni di due medici ingiustamente indicati in un articolo come responsabili acclarati di lesioni colpose ai danni di un’anziana paziente mentre ancora pendevano le indagini;

Falso ideologico

  • procedimento penale nei confronti di diversi medici e di due periti, accusati di falso ideologico e falsa perizia per aver affermato falsamente, nell’ambito di precedente procedimento penale per omicidio colposo conclusosi con l’archiviazione, i primi di aver compiuto determinate attività, in realtà documentate dalla cartella clinica, i secondi di aver escluso, in perizia, la responsabilità penale di tali medici;
  • procedimento penale per falso ideologico e omicidio colposo commessi ai danni di paziente ultraottantenne affetto da plurime neoplasie.

Procedimenti civili di responsabilità professionale medica

  • procedimento civile nei confronti di due neurochirurghi, citati per aver causato una lesione cerebrale ai danni di un paziente in conseguenza dell’asportazione di grave tumorale cerebrale;
  • procedimento civile nei confronti di un neurochirurgo, citato per aver causato una lesione midollare con limitazione della capacità di deambulazione a seguito di intervento chirurgico di spondilolistesi lombare;
  • procedimento penale nei confronti di un medico radiologo che, a seguito di procedura invasiva mirata all’esecuzione di un accertamento strumentale, causava grave infezione cardiaca ai danni di una paziente, successivamente plurioperata al cuore per rimediare a tale patologia;
  • procedimento civile nei confronti di due neurochirurghi citati per aver causato paraplegia in un paziente sottoposto ad intervento al cervello per la rimozione di un grave tumore;
  • procedimento civile nei confronti di un neurochirurgo citato per aver causato una paraplegia ai danni di un paziente operato in urgenza per la rimozione di un ematoma causato da una precedente procedura chirurgica con anestesia epidurale;
  • procedimento civile per accertamento tecnico irripetibile nei confronti di un neurochirurgo citato per non aver adeguatamente eseguito un intervento alla colonna lombare così causando una temporanea paraparesi ad un paziente;
  • procedimento penale nei confronti di un’infermiera accusata di aver somministrato colposamente ad un paziente affetto da diabete insulina scaduta;
  • procedimento penale nei confronti di un radiologo accusato di non aver rilevato la presenza di un aneurisma in sede di accertamento strumentale da lui eseguito così causando la morte del paziente non tempestivamente curato per tale patologia;
  • procedimento penale nei confronti di un medico di famiglia accusato di non aver diagnosticato una patologia polmonare a carico di un suo paziente, portatore di gravi patologie di base, che decedeva poi in ospedale in seguito alle complicanze insorte;
  • procedimento penale a carico di medici ospedalieri accusati di derelizione di corpo estraneo in addome in corso di intervento;
  • procedimento civile a carico di due neurochirurghi per lesioni gravissime (paraplegia del paziente) causate da errata tecnica operatoria per l’asportazione di macroernia discale;
  • procedimento civile per accertamento tecnico preventivo nei confronti di due neurochirurghi citati per aver causato limitazioni funzionali alla gamba e piede destri causate dal non corretto posizionamento di viti durante l’intervento di decompressione L4-L5-S1- destra con asportazione di voluminosa ernia discale destra e ulteriore e immediatamente successivo intervento chirurgico di artrodesi posteriore a destra con viti L4-L5 e discectomia L4-L5 a destra;
  • procedimento civile per accertamento tecnico preventivo promosso, nei confronti di un neurochirurgo e di un anestesista, da una paziente che lamentava di aver subito una compressione del nervo sciatico popliteo esterno sinistro con conseguente deficit neurologico permanente in conseguenza del mal posizionamento sul lettino operatorio nel corso di un intervento di erniectomia discale sinistra a livello L5-S1.
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